È ormai noto come lo stato psicologico rappresenti un elemento di forte criticità durante il periodo adolescenziale. Ciò che riteniamo interessante, alla luce della relazione esistente fra condizione psicologica e comportamenti a rischio, è la sua valutazione all’interno della popolazione generale di questa fascia di età. Fra i numerosi strumenti a disposizione, fin dal 2008, lo studio EDIT, in linea con ricerche internazionali svolte sulla stessa fascia di popolazione, ha scelto di utilizzare la scala Kessler Psychological Distress Scale (K6).Questo strumento, misurando le condizioni mentali su di una lista di sintomi di malessere psicologico autoriferito, consente di identificare condizioni aspecifiche di disagio psicologico definito “distress”.
I dati EDIT mostrano un incremento nel trend del livello di distress fra i ragazzi in Toscana: ben il 22,1% si attesta nella fascia elevata (era il 16,0% nel 2008). Questo valore risulta essere superiore anche a quanto registrato a livello internazionale che riporta un elevato livello di distress nei ragazzi, corrispondente al 17,0% (Peiper N, 2015). Si conferma il maggior interessamento del genere femminile con un rapporto femmine/maschi di 2,4:1 e un incremento, in entrambi i generi, all’aumentare dell’età. Nel genere femminile le 14enni con elevato livello di distress costituiscono il 26,4% mentre fra le 19enni rappresentano il 33,2%, così come fra i maschi, tra i quali i 14enni sono il 10,5% contro il 19,8 dei 19enni.
Gli stati emotivi vissuti “spesso” o “sempre” nel corso degli ultimi trenta giorni sono caratterizzati prevalentemente dal nervosismo, che interessa quasi il 70% dei ragazzi, seguito dallo stato di agitazione (52,5%) e dalla sensazione di sforzo nel fare le cose (26,2%). Valori più bassi sono stati osservati nella sensazione di essere senza speranza (23,9%), inutile (19,8%) e depresso (11,8%). Il confronto con le rilevazioni precedenti (2008-2011) mostra un forte incremento sugli stati di nervosismo (2011: 41,1%) e di agitazione (2011: 37,4%), mentre si riduce la sensazione di inutilità e di depressione che nel 2011 venivano percepite rispettivamente dal 26,0% e 30,0% dei ragazzi intervistati. Fra i ragazzi con elevato livello di distress si registra una maggior inclinazione alla messa in atto di comportamenti a rischio, fra cui l’abitudine al fumo di tabacco, con oltre il 50% di fumatori rispetto al 34,6% dei coetanei con distress lieve/moderato, il binge drinking (distress elevato: 38,5%; distress lieve/moderato: 31,4%) il consumo di sostanze illegali negli ultimi 30 giorni (distress elevato: 34,4%; distress lieve/moderato: 25,5%) e atteggiamenti da bullo (distress elevato: 19,5%; distress lieve/moderato: 16,3%). L’aumento del distress fra i giovani sembra riflettere i cambiamenti psicologici osservati in tutta la popolazione durante gli anni della crisi economica. Trattandosi, però, di un’età in cui i ragazzi affrontano le prime scelte in autonomia, è necessario focalizzare l’attenzione sulla necessità di attivare interventi volti a migliorare il loro stato psicologico.