26/12/2012
Nel 2001 l’Unione europea ha posto ai paesi membri l’obiettivo di ridurre la mortalità per incidente stradale del 50% entro il 2010: il nostro Paese lo ha raggiunto nel 2013, in linea con la media europea. Tale obiettivo è stato rinnovato per il 2020. Nel confronto fra il 2014 e il 2010 i decessi si riducono del 18% a livello europeo e del 17,8% in Italia. Ogni milione di abitanti, nel 2014 ci sono stati 51 morti per incidente stradale nella UE-28 e 55,6 nel nostro Paese.Nella graduatoria europea l’Italia si colloca al 15esimo posto, dietro Regno Unito, Spagna, Germania e Francia.
Nel 2014 gli incidenti stradali con lesioni a persone rilevati in Italia sono stati 177.031 (ISTAT 2015), corrispondenti ad un tasso di 291,2 incidenti per 100mila abitanti. I sinistri hanno causato il decesso di 3.381 persone, mentre altre 251.147 sono rimaste ferite. Si tratta di un fenomeno che colpisce prevalentemente il genere maschile, da un lato perché percorre un maggior numero di chilometri alla guida, ...
26/12/2012
Il consumo a rischio di alcol è collocato tra i primi cinque fattori di rischio nel mondo per malattia, disabilità e decesso. Nel contesto italiano e toscano è stata osservata un’importante riduzione dei consumi, a partire dagli anni ’60, passando da circa 20 litri nel 1960 a 6 litri di alcol puro pro capite nel 2013 e che ha interessato prevalentemente il vino.
Dalla fine degli anni ’90 sembrano convivere due modelli di consumo di alcol: uno giovanile, omologato sui comportamenti dei coetanei del Nord Europa, meno legato al consumo di vino, con assunzione di larghe quantità di alcol (aperitivi, birra e superalcolici) in poche occasioni (soprattutto durante il weekend) e l’altro tipico della fascia adulta, più tradizionale e legato al consumo di vino, ai pasti ed in famiglia.
26/12/2012
Secondo il World Drug Report, nel 2013 si stimava che più di 245 milioni di persone nel mondo, 1 persona ogni 20 di età compresa tra i 15 e i 64 anni, abbiano consumato una droga. L'entità del problema mondiale del consumo di droghe diventa ancor più evidente se si considera che più di 1 su 10 consumatori è in uno stato di tossicodipendenza. In altre parole, 27 milioni di persone nel mondo (per paradosso quasi la metà dell'intera popolazione italiana) risultano essere consumatori problematici di stupefacenti.Infine solo 1 ogni 6 consumatori problematici di stupefacenti in tutto il mondo ha accesso ad un trattamento di disassuefazione ed il numero annuo di decessi droga-correlati (stimato in 187.100 nel 2013) è rimasto relativamente invariato nel corso degli ultimi anni.
26/12/2012
La maggior parte dei fumatori inizia a consumare tabacco prima dei 18 anni di età e, nonostante i provvedimenti legislativi e le iniziative di prevenzione, una quota sostanziale di adolescenti nel mondo fuma tabacco. In Europa e Nord America si stima che il 18% dei quindicenni consumi tabacco almeno settimanalmente.In Italia, secondo la Global Youth Tobacco Survey, fuma il 23,4% degli adolescenti di 13-15 anni, di cui il 26,3% femmine ed il 20,6% maschi. L’uso di tabacco, ancora oggi, rimane una delle più importanti cause prevenibili di decesso.
In Toscana, il 65,9% degli adolescenti ha provato a fumare, dei quali 64,5% sono maschi ed il 67,4% femmine. Nelle ragazze si osserva un trend in riduzione dal 2008, mentre nei ragazzi l’andamento di quanti si avvicinano al fumo è più instabile. I fumatori regolari rappresentano il 22,2% del campione di adolescenti intervistati, il 21,1% nei maschi ed il 23,5% nelle femmine.
26/12/2012
L’adolescenza rappresenta una fase della vita caratterizzata da un’alta richiesta di nutrienti per le necessità del processo di crescita e sviluppo. Eventuali squilibri alimentari, sia in eccesso che in difetto, possono ripercuotersi sul peso corporeo e mantenersi nell’età adulta.Secondo lo studio Health Behaviour in School-aged Children (HBSC - Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare) condotto su ragazzi di 11, 13 e 15, uno studio internazionale svolto ogni 4 anni, in collaborazione con l’Ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa, il consumo quotidiano di frutta e verdura in questa fascia d’età risulta in crescita nei paesi europei e nord americani dal 2006 al 2010.
In Italia, il trend in crescita è evidente per il consumo quotidiano di frutta, che interessa, nel 2010, circa il 40% degli adolescenti. Il consumo quotidiano di verdura, al contrario, si mantiene stabile e colloca l’Italia, nel 2010, tra i paesi a prevalenza più bassa (circa il 25%).
26/12/2012
È ormai ben noto come la pratica dell’attività fisica apporti numerosi benefici per la salute. I livelli di attività fisica raccomandati per la salute, definiti dall’Organizzazione mondiale della sanità, prevedono che bambini ed adolescenti svolgano almeno 60 minuti al giorno di attività fisica di intensità da moderata a vigorosa, tale da aumentare il battito cardiaco o la frequenza del respiro anche al punto di lasciare senza fiato; la maggior parte dovrebbe essere di tipo aerobico e per almeno 3 volte a settimana di intensità vigorosa,comprendendo anche il rafforzamento di muscoli e ossa.
Le stime più recenti, relative al 2010, indicano che nella Regione Europea dell’Organizzazione mondiale della sanità l’83,2% degli adolescenti tra 11 e 17 anni pratica attività fisica a livelli inferiori a quelli raccomandati...
26/12/2012
Il bullismo è uno dei problemi sociali e sanitari più rilevanti in ambito scolastico per i bambini e gli adolescenti di tutto il mondo. La letteratura lo definisce come un "abuso sistematico di potere'' in una relazione asimmetrica tra la vittima e il bullo caratterizzato da azioni ripetute. A seconda dei mezzi e delle modalità utilizzate, viene generalmente suddiviso in sei tipologie: verbale, fisico, sessuale, sociale, difensivo e “cyberbullismo”.Quest’ultima tipologia, in aumento nel corso degli ultimi anni, è legata alla divulgazione della rete informatica e varia in base alla tecnologia impiegata tra cui l'uso di e-mail, blog, siti web, chat room, telefoni cellulari, instant messaging, pagine web, messaggi di testo, siti web di voto online e giochi online.
26/12/2012
L'adolescenza è un periodo della vita caratterizzato da trasformazioni biologiche, sociali ed economiche che, generando nuove esperienze, possono aumentare la vulnerabilità nei confronti di alcune patologie, fra cui le malattie a trasmissione sessuale. Diversi sono i fattori che intervengono nel rendere i ragazzi maggiormente esposti a queste patologie, fra cui la precocità sessuale, la numerosità dei partner, la necessità di affermazione, il rifiuto e la resistenza all’uso del profilattico.
Nella sezione appositamente dedicata ai comportamenti sessuali, lo studio EDIT, mutuando gran parte delle domande dall’indagine statunitense Youth Risk Behaviour Surveillance, indaga le principali abitudini sessuali dei giovani toscani delineandone i cambiamenti avvenuti nel corso degli anni.
4/12/2012
In Italia il gioco d’azzardo rappresenta la terza industria per fatturato dopo ENI e FIAT (quasi il 5% del PIL). I giochi a vincita immediata, quali Gratta e Vinci, Videopoker, Slot Machine e Bingo, risultano essere ad oggi ancora i più diffusi. La spesa italiana (al lordo delle erogazioni delle vincite), si aggirava nel 2013 intorno ai 75 miliardi.Dal punto di vista epidemiologico, il gioco d’azzardo, rispetto agli altri comportamenti d’abuso (abuso di sostanze psicotrope, alcolismo ecc.), risulta essere ancora un ambito non del tutto esplorato. Tuttavia, è ormai di comune accordo che più dell’80% della popolazione adulta giochi o abbia giocato a un gioco d’azzardo nella vita.
4/12/2012
È ormai noto come lo stato psicologico rappresenti un elemento di forte criticità durante il periodo adolescenziale. Ciò che riteniamo interessante, alla luce della relazione esistente fra condizione psicologica e comportamenti a rischio, è la sua valutazione all’interno della popolazione generale di questa fascia di età. Fra i numerosi strumenti a disposizione, fin dal 2008, lo studio EDIT, in linea con ricerche internazionali svolte sulla stessa fascia di popolazione, ha scelto di utilizzare la scala Kessler Psychological Distress Scale (K6).Questo strumento, misurando le condizioni mentali su di una lista di sintomi di malessere psicologico autoriferito, consente di identificare condizioni aspecifiche di disagio psicologico definito “distress”.