3/5/2019
Il
Centro europeo per la prevenzione delle malattie infettive stima che
in Italia ogni anno più di 500mila pazienti ricoverati in ospedali per acuti contraggano
un’infezione correlata all’assistenza (Eurosurveillance 2019).
Le
infezioni ospedaliere sono la complicanza più frequente e grave dell’assistenza sanitaria. Si definiscono così infatti le infezioni insorte durante il ricovero in ospedale, o dopo le dimissioni del paziente, che al momento dell’ingresso non erano manifeste clinicamente, né erano in incubazione. Sono sicuramente l'effetto di processi di cura sempre più complessi e tecnologicamente avanzati. Tuttavia molti studi hanno messo in evidenza come la
prevenzione dei rischi derivanti da procedure, comportamenti e ambienti sanitari che si discostano dalle pratiche di sicurezza e dalle linee guida internazionali (OMS - corretta igiene delle mani, gestione accessi venosi e della ferita chirirgica) possa ridurre, prevenendole - le infezioni correlate all'assistenza.
La sfida risiede nel fatto che le
azioni di prevenzione devono essere sinergiche, condivise e costanti. Devono quindi considerare oltre agli aspetti epimediomologici e tecnici, aspetti organizzativi, relazionali e psicologici. Se ne parlerà il 10 maggio al
convegno Igiene delle mani e lotta alle ICA, organizzato e promosso dal
Centro gestione rischio clinico e sicurezza del paziente e dall'
Agenzia regionale di sanità,
una giornata in cui si farà il punto sulle iniziative già avviate in Toscana:
- controllo e gestione delle ICA
- focus su dati di adesione alla corretta igiene delle mani
- No Infection Days
- esperienze di monitoraggio delle infezioni catetero-correlate in area critica
- come migliorare l’adesione all’igiene delle mani: “spinta gentile” o sistemi “premio-sanzione”?
Consulta il programma della giornata